Perciò il “filo d’Arianna” dell’opera è rappresentato dall’approccio metapolitico. Come del resto lo stesso autore rivendica:“La Metapolitica è l’escatologia acquisita nelle tre dimensioni della Metafisica, dell’Escatologia e della Politica – di talché, mentre i Metapolitici creano, ‘cioè modellano, sulle orme della Provvidenza Divina, la civiltà universale; e, mentre annunziano il regno di Dio sulla terra, preparano la cittadinanza dell’uomo nei cieli’ ” (p. 5).
Grazie all’elevato e non comune punto di osservazione, Giovanni D’Aloe può permettersi di spaziare dalla vicenda Lefebvre a Bin Laden; dalla simbologia dell’Aquila e del Serpente a Ernst Jünger; da Fellini e Nietzsche e Bachofen, Solov’ev. E ne citiamo solo alcuni tra i numerosi argomenti che punteggiano le intriganti quarantotto “messe a punto” in cui è suddiviso il volume.
Quale esempio concreto del suo approccio metapolitico, prendiamo spunto dall’analisi che viene fatta del film felliniano “Prova d’orchestra” (1979). Prima però ne ricordiamo la trama.
In una chiesa sconsacrata è in corso una contrastata prova d’orchestra. Gli orchestrali si ribellano e cacciano via il direttore. Ma una volta soli, riescono solo a precipitare nell’anarchia. E poiché piove sempre sul bagnato, gli orchestrali finiscono per aggirarsi laceri e impauriti tra le macerie provocate da una gigantesca sfera d’acciaio abbattutasi all’improvviso sulla sala. Il film si conclude con la prova d’orchestra che prosegue sotto i secchi ordini in tedesco del direttore…
Secondo Giovanni D’Aloe
“come Orfeo senza Euridice, il direttore d’orchestra, esponente di una aristocrazia laica, priva di investitura verticale, è incapace di domare le Menadi scatenate nell’orgia anarco-dionisiaca dei musicisti impazziti. Perciò si intuisce che egli finirà per essere fatto a pezzi dagli orchestrali, come le mura della chiesa saranno disintegrate dalla sfera ferrigna”. Di conseguenza, “il messaggio metapolitico di Fellini (…) è pessimistico: ma non già perché ipotizza nuovi sistemi dittatoriali, bensì perché evidenzia l’attuale incapacità della cultura occidentale di opporsi alla propria disintegrazione, facendo ricorso alle forze – di ordine religioso, o anche semplicemente magico – che ne determinarono la formazione e l’ascesa” (p. 101) .
Il senso dell’analisi è chiaro: l’Occidente deve recuperare le sue radici metapolitiche: le “cagioni” profonde, per dirla con Vico. Radici attente a ciò che unisce – e non divide – i tre monoteismi. Dal momento che
“oggi (…) al baccanale dei consumismo edonistico si contrappongono soltanto le religioni del Dio Unico: in occidente il cristianesimo e il giudaismo, in oriente l’islam” (p.303).
Il che è condivisibile. Fermo però restando un fatto: siamo davanti a una metapolitica della “norma”. Che rinvia al “dover essere” metafisico più che all’ “essere fisico” delle cose. Facendo così dipendere, secondo la tradizione medievale, la sociologia dall’ escatologia.
E’ un bene? E’ un male? Sospendiamo il giudizio. Soprattutto se riflettiamo su quel gioiello di sapere integrale che fu la Summa del grande Tommaso d’Aquino. Del resto Chiarificazioni ideali è un’opera aperta. Un libro dove ci si preoccupa di formulare le domande giuste, piuttosto che di offrire risposte frettolose e sbagliate. E questo è un altro buon motivo per leggerlo.
Fonte: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/
Sommario:
Prefazione, 5
Lefebvre, il Concilio e la politica della Chiesa, 11
“Von Mythos zum Christos” di Matthias Vereno, 19
Prospettive mondiali sull’Iran, 21
Storie di Orchi, 25
La Germania e la Cristianità-Europa, 28
Tecnocrazia e darwinismo nel sottosuolo nibelungico, 43
“Abelia”, 47
L’ Aquila e il Serpente (Per una simbologia del diritto), 51
La riscoperta del Capitano, 58
Bushidō, 64
India: appunti di viaggio, 69
Tradizione e contestazione, 78
Giasone, Sigfrido e l’anima europea, 84
I Maya esistono ancora, 88
La chiave metapolitica di un film incompreso, 97
Iconografia, iconoclastia, e idolatria nella Russia Sovietica, 102
Tradizione integrale ed Escatologia, 110
Nuove scoperte sui Maya, 124
La deviazione magica del XX secolo, 128
Rivelazioni di Galbraith sulla Seconda Guerra Mondiale, 138
Il “punto” sul Concilio e su Ecône, 142
Quando la vita è preghiera, 149
Requiem per la politica, 151
Dall’antica conoscenza sacra all’odierno tradimento scientifico, 159
La Paleolinguistica, 169
Il mulino di Amleto, 172
Franz von Baader, 176
Chi governa veramente il mondo?, 182
Dal Medioevo al Duemila: la millenaria disputa Ratzinger-Boff, 187
Tesi e antitesi: una polemica unilaterale tra cristiani, 199
La “gens” guerriera iniziatrice e ultimatrice del Cristianesimo, 204
Othmar Spann e la genuina socialità, 214
Il rosso e la conchiglia, 219
Disputa ecclesiologica tra continenti, 229
L’impero sotterraneo (Droga e Criptopolitica ), 234
Vecchie e nuove ipotesi su Atlantide, 239
Don Bosco e i misteri della politica europea, 247
Ernst Jünger e il suo apparente nichilismo, 252
Il nuovo gnosticismo al termine del millennio, 260
Qualche breve considerazione sulla crisi europea, 271
Bachofen e la dialettica dei sessi nella storia del Novecento, 274
Nietzsche e il tradimento di Dioniso, 288
“Eros e Thànatos” nella trimillenaria cultura europea, 296
Oltre i “complotti”, 305
I colori simbolici (Origini di un linguaggio universale), 308
Solov’ev: un veggente metapolitico, 324
La questione pakistana e lo spettro della terza guerra mondiale, 333
Dal simbolismo alla terapia dei colori, 336