I suoi ultimi discorsi ci mostrano il Fuhrer come una maschera shakespeariana: quasi un Riccardo II stupefatto di fronte alla crudeltà dei casi. La tragedia preme su di lui. Tremenda la sua forza centrifuga, che disperde tutti i migliori auspici hitleriani, di grandi architetture geopolitiche fatte per nutrire il Volk, confermarlo, elevarlo. Dice Hitler a Bormann: “Sono stato io l’ultima speranza dell’Europa. Non si poteva unificare l’Europa attraverso una riforma e un concerto di volontà. Non la si poteva conquistare con la seduzione e la persuasione. Per prenderla occorreva usarle violenza”.
Idee sul destino del mondo. L’epilogo
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“Sono stato io l’ultima speranza dell’Europa. Non si poteva unificare l’Europa attraverso una riforma e un concerto di volontà. Non la si poteva conquistare con la seduzione e la persuasione. Per prenderla occorreva usarle violenza”.
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