Avanguardie, nazionalismi e interventismo nei primi decenni del XX secolo

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COD: 9788854837867 Categoria:

Descrizione

Una delle forme peculiari attraverso cui, sia il Dadaismo, sia il Futurismo hanno espresso i loro legami con la politica è la letteratura grafico-tipografica. Essa nasce nell’alveo di due fra le più importanti correnti dell’avanguardia storica europea, da modi diversi, diametralmente opposti di intendere la politica, la guerra, la letteratura e il rapporto che si stabilisce fra l’arte e l’impegno politico assunto dall’artista. Per i futuristi italiani, il fervore bellicista confluisce in disegni, parole in libertà e tavole parolibere, in una vera e propria letteratura di guerra, con punte di notevole fantasia e creatività artistica; in concomitanza, nella Berlino che nel 1919 sarebbe diventata dadaista, un gruppo di pittori aveva preso posizione contro il primo conflitto mondiale, attraverso la propria arte ribelle e sarcastica, legando il loro destino alla più ampia protesta politica degli intellettuali di sinistra ai tempi della repubblica di Weimar. Il nazionalismo aggressivo del primo Novecento, che attraversa la maggior parte delle culture europee, è il filo rosso che accomuna i due ampi saggi inclusi in questo volume. Nel secondo si propone l’analisi di un corpus assai consistente di articoli e studi apparsi in Italia tra il 1934 e il 1943, che presenta la ricezione del movimento più oltranzista della destra romena, la Guardia di Ferro, in ambienti del fascismo italiano. Un intenso scambio culturale e di riflessione politica si svolge in perfetta simultaneità tra Romania e Italia, in nome di una dichiarata simpatia per un paese latino approdato alle soglie della modernità, che faceva emergere notevoli affinità dottrinarie con il clima politico mussoliniano, ma anche importanti differenze.

Informazioni aggiuntive

Anno

2011

Pagine

312