Descrizione
Il libro l’Iniziazione mi fu consigliato da Steiner come un testo importante, da tenere sempre presente come Guida.
L’uomo così come nella vita quotidiana, serve a poco o niente per l’opera nel mondo spirituale.
In queste conferenze, seguirò più o meno il libro, aggiungendo poi altri insegnamenti orali datemi da Steiner, estremamente utili per ottenere reali risultati.
La nostra personalità interiore, di cui siamo coscienti, è solo il riflesso apparente del nostro vero Io. E’ molto utile per giungere alla conoscenza di questo nostro nascosto Io, distinguere e separare in noi il pensare, il sentire e il volere.
Citazione dell’aneddoto di “Ananda”, che viveva nell’illusione di essere il suo Ego contingente.
Lo studio esoterico, quando sulla Terra era presente Steiner, era più facile, perché egli ci confortava sempre donandoci personali indicazioni, circa gli esercizi e le pratiche esoteriche.
Ma ora, invece dobbiamo cercare fedelmente e scrupolosamente fra le sue parole scritte quelle che possiamo accogliere e applicare a noi stessi.
Steiner dice che è importantissimo cominciare sviluppando il sentimento di venerazione.
Non bisogna fraintendere il termine “venerazione” con uno stato di esaltazione interiore dovuto all’insegnamento che un maestro ci può dare e che noi accettiamo per coercizione intellettuale o sentimentale o per atto di fede: ma non è assolutamente questo.
In realtà il fatto da riconoscere è questo: il calore dell’anima è vita stessa per l’anima.
L’accogliere freddamente contenuti spirituali, ci riempie soltanto il cervello di nozioni, senza far penetrare forze spirituali; la Venerazione e il calore dell’anima, sono l’attività dell’anima stessa.
Bisogna “aprirsi” a tali rivelazioni della scienza dello spirito con atteggiamento di venerazione: i meravigliosi quadri circa l’evoluzione del cosmo, devono risvegliare in noi ammirazione, meraviglia e riconoscenza per le Gerarchie.
Tali stati d’anima destano in noi questo calore dell’anima, la venerazione per Esseri e fatti spirituali, ai quali siamo debitori.
Astenersi dalla critica e dal giudizio: cercare di cogliere negli altri non i difetti, ma le qualità migliori: incoraggiare ciò che vi è di meglio. Il biasimo, è energia perduta.
I sentimenti positivi e buoni, sono per l’anima come la qualità dell’aria che inspirando mettiamo in circolo nell’organismo. Più è pura, più saremo sani.
Il godimento rappresenta una lezione per l’uomo quanto il dolore, soltanto che è più difficile leggervi dentro. Non bisogna fermarsi alle sensazioni di piacere, ma ricercare nel godimento il contenuto più elevato da cui promana, che ne è l’artefice e il senso: la sua Essenza più intima.
Occorre coltivare momenti di raccoglimento interiore, lavorando sui ricordi: rievocare immagini mnemoniche di fatti passati, o della giornata trascorsa ricercando nell’anima l’eco di ciò che aleggia in quelle passate percezioni.
Bisogna passare in rassegna gli eventi con meticolosa analisi: oggettivarli, senza applicare alcuna speculazione personale, né alcun giudizio; osservare tutte le concatenazioni, semplicemente contemplarle in modo obiettivo, lasciando che siano esse a svelarci qualcosa. Noi dobbiamo fare il Silenzio.
Tale lavoro equivale ad anticipare ciò che avviene nel sonno, quando le Gerarchie penetrando nel nostro corpo astrale e nell’Io, inseriscono i loro giudizi.
L’impazienza è un perdere energie.
Il tono generale della Preparazione è quello di una rieducazione su nuove basi, della vita di pensiero e di sentimento, tramite speciali esercizi.
Bisogna entrare nel ritmo della ripetizione, senza lasciare che la nostra natura inferiore si ribelli, rifuggendo gli esercizi. La noia è un grande nemico.
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