Fascismo e sovversione

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Descrizione

Con un’attenta e precisa analisi delle varie forze sovversive agenti nelle due principali forme di Stato moderne, democrazia e comunismo, l’autore libera il campo da possibili fraintendimenti, e delinea così le caratteristiche di uno Stato tradizionale organico, a cui il fascismo s’ispirò. Signorelli sostiene che la decadenza ebbe inizio con l’affermarsi della democrazia, che ha per base una eguaglianza appiattitrice, instauratrice di un potere fondato sul numero, quindi sulla quantità e non più sulla qualità propria ai valori tradizionali di Autorità e Gerarchia. Inoltre, individua la stretta connessione tra democratismo e comunismo, ambedue traenti origine dall’egualitarismo e da una visione materialista e utilitarista della vita, che sovvertendo l’ “Ordine Naturale “, e mascherando il tutto con una parvenza di libertà, riducono l’uomo ad una entità economica: “l’uomo massa “. Il fascismo nacque come opposizione a questa “nuova civiltà”, riportando al centro dello Stato l’uomo, l’uomo realizzato integralmente nelle diverse sfere del suo essere (spirituale, intellettiva, fisica), l’uomo di “razza”, colui che, con lo stile di vita all’insegna della rettitudine, si fa portatore degli eterni valori della Tradizione. Come accennato, il fine del fascismo fu dunque la costituzione di uno Stato organico, atto a ristabilire l’Ordine contro il caos democratico e bolscevico, basato sull’ Autorità e sulla Gerarchia, in cui ogni uomo si colloca al proprio posto, in una virile unità formata dalle diversità naturali dei singoli. La vera componente “rivoluzionaria” del fascismo, come espresso chiaramente dall’autore, resta quindi la ripresa dell’idea tradizionale, punto cardine per la costituzione di un “vero Stato “.

Informazioni aggiuntive

Titolo

Fascismo e sovversione

Autore

Paolo Signorelli

Editore

Raido

Pagine

56

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