La morte dei fascisti

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COD: 9788842545064 Categorie: ,

Descrizione

«Alzò le mani gettando l’arma, senza una parola si diresse verso un monumento, si aggiustò la divisa e il berretto e aspettò la morte. Era da ammirare, moriva per il suo ideale.»
Da Pericle a Ezra Pound, dalla Divina Commedia a Tommaso Filippo Marinetti, da Giovanni Gentile a Louis-Ferdinand Céline, una storia delle idee del XX secolo del tutto originale in cui Giano Accame passa in rassegna il rapporto concettuale e simbolico del fascismo con la morte, che la moderna società liberale ha rimosso, avendo perso il vero senso della vita, che non esclude il suo sacrificio per valori più alti come quello di patria.
Attraverso la letteratura, la filosofia e gli eventi storici, questo saggio, profondo e articolato, a cui l”autore ha lavorato letteralmente fino all”ultimo, analizza il valore della morte, spogliandola di ogni aspetto morboso per riscoprirne la concezione naturale e anti-individualistica che ne fa un fatto sociale serenamente accettato.

L’autore
Giano Accame (Stoccarda 1928-Roma 2009), giornalista e scrittore, inviato de “Il Borghese” dal 1958 al 1968, ha diretto il settimanale “Nuova Repubblica” e il quotidiano “Il Secolo d”Italia”. Autore, tra l”altro, di Socialismo tricolore (1980), Il fascismo immenso e rosso (1990), Ezra Pound economista (1995), La destra sociale (1996), Il potere del denaro svuota le democrazie (1998), Una storia della Repubblica (2000), ha anche realizzato programmi televisivi di successo. Arruolatosi nella RSI il 25 aprile 1945, a sedici anni, non ha mai rinnegato tale gesto.

Informazioni aggiuntive

Autore

AA.VV.

Anno

2011

Pagine

352

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