Descrizione
Sintesi d’influenze letterarie e di uno sconfinato bagaglio sapienziale (religioni e filosofie orientali, alchimia ed esoterismo), in questa raccolta di novelle brevi e intense, magnificamente sintonizzate con gli esasperati ritmi contemporanei, Meyrink incrocia gotico e satira, grottesco e orrore, elementi saldati con perizia da un’ironia a volte gioiosa, a volte amara, smascherando le meschinità della classe media e l’ottusità di quella dominante: accademici, militari e burocrati.
Il suo sguardo indagatore attraversa una lente d’ingrandimento privilegiata: quella della letteratura fantastica.
Acuto osservatore del proprio tempo, Gustav Meyrink nei racconti de La morte viola scandaglia ansie, luoghi comuni e contraddizioni della borghesia mitteleuropea a cavallo tra Ottocento e Novecento. Un volume raccomandato agli appassionati, ma pensato anche per quanti desiderano muovere i primi passi verso l’opera dello scrittore-occultista per eccellenza, rappresentandone un campione accessibile ed esaustivo.
Nuova edizione riveduta e ampliata, con un saggio di Gianfranco de Turris e un’introduzione di Andrea Scarabelli.
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