Descrizione
“E’ per questo che il capitalismo di puro profitto è spesso anti-patriottico, è spesso anti-nazionale. Questa gretta manovra capitalista è possibile grazie alle frontiere che dividono le economie e le rinchiudono su diversi piani. Queste manovre sono, da una parte, contrarie agli interessi nazionali e, dall’altra, consentono lucrosi ricatti a danno della manodopera. Questo sistema è a tal punto indegno ed immorale che si vedono i sindacati operai americani adoperarsi per sostenere finanziariamente degli scioperi in Europa per contrastare quei finanzieri americani che vi investivano al fine di sfruttare manodopera a buon mercato. D’altra parte, gli stessi interessi finanziari americani esercitano, in contemporanea, ricatti e corruzioni nei confronti dei capi sindacalisti europei per tener bassi i nostri salari, sotto minaccia di lock out o di “delocalizzazione degli impianti”. Inutile insistere sulla sorte della manodopera salariata in questo intrico internazionale di intrallazzi, di ricatti, di corruzioni. Le multinazionali dovranno essere combattute per due categoriche ragioni: la prima è la pratica di trasferire all’estero le industrie di valore strategico; la seconda categorica ragione è l’andazzo di comprimere i nostri salari locali tirando in ballo i salari più bassi nei paesi sottosviluppati, frenando così ogni crescita sociale. In questa pratica anti-europea sta una delle vere ragioni dell’“aiuto” ai paesi sottosviluppati, il quale non ha niente di umanitario ma nasce dal solo pensiero del profitto capitalista. Il salario europeo dovrà essere sottratto al “commercio internazionale della manodopera”. E lo sarà in una economia chiusa, ma chiusa in un grande recinto. Questo grande recinto è una Europa di 420 milioni di uomini e domani sarà una Eurafrica di 700 milioni di uomini.”
Jean Thiriart
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