Descrizione
Il libro:
Salutiamo con qualche commozione il “ritorno” di questa vecchia opera, da tempo scomparsa dal commercio, seminattingibile attraverso il mercato antiquario e neppure presente in troppo pubbliche biblioteche. Nel generale risveglio d’interessi per il grande imperatore svevo, puntualmente colto dall’industria editoriale, mancava questo lavoro che, a dispetto delle sue molte primavere, mantiene ancora intatto parecchio del suo valore. Ed è interessante che a riproporlo sia un piccolo editore che non agisce evidentemente a scopo di lucro, in quella Parma che “da sempre” è patria di stampatori oltre che d’amatori di musica lirica e di gastronomi d’alto rango. Infatti, il piccolo De Stefano è, letteralmente, un prodotto ancora ghiotto per quanto invecchiato, o appunto perché invecchiato; roba parmigiana, insomma. Interessante anche il saggio introduttivo del nuovo editore, ricco di spunti e di polemiche anche appassionate, che unisce a un simpatico tono “provinciale” nel senso migliore del termine –con quell’eleganza e quel sapore che sanno avere le cose di Parma, le alimentari e le culturali non meno delle musicologiche – una serie di stimolanti aperture comparativistiche, specie sulla cultura islamica, che non è lecito sottovalutare. (Franco Cardini, “Antologia Vieusseux”, aprile-giugno 1979).
È l’opera più significativa di uno studioso che a Federico II ha dedicato gran parte della sua lunga vita (…) un imperatore consapevole della sua eccezionale, unica posizione nel mondo. (“Tuttolibri”,16 dicembre 1978)
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