Descrizione
Nel quarantennale della liberazione (1958) di Ezra Pound dall’ospedale psichiatrico statunitense di St. Elizabeths, viene qui tradotta una selezione di 50 di quei 120 radiodiscorsi (tenuti tra il 21 gennaio 1941 e il 25 luglio 1943 da Pound per il programma “American Hour” di Radio Roma indirizzato agli ascoltatori di lingua inglese) che furono la causa impropria dei 13 anni di internamento in manicomio criminale inflitti allo scrittore, genio universalmente riconosciuto tra i massimi del ‘900. Si colma così una macroscopica lacuna documentale dell’editoria poundiana in Italia: salvo alcuni, comparsi in riviste specializzate, i radiodiscorsi in Pound non erano mai stati pubblicati in traduzione italiana. All’inedito nazionale costituito dalla presente raccolta, si aggiunge (sempre in traduzione italiana) un inedito mondiale: le brevi rettifiche vergate da Pound (in seguito ad alcune sgradite deformazioni giornalistiche) poco dopo il suo rientro in Italia a fine anni ’50. L’editore ha chiesto di prefare il libro a due studiosi poundiani di opposta sensibilità culturale ed ideologica. Si vedrà così che per Andrea Colombo i radiodiscorsi sono la chiave ermeneutica essenziale per comprendere i CANTOS e il Pound poeta, mentre, per Piero Sanavio, Pound svetta grandissimo come Dante, nonostante i radiodiscorsi. Da contrapposte sponde entrambi forniscono un vivace contributo critico che ci aiuta a scoprire – per parafrasare l’Hegel di Marx – il nocciolo razionale dentro il guscio mistico del singolare rapporto tra Pound e il Fascismo italiano. In appendice anche due illuminanti contributi (il secondo inedito) di Mary de Rachewiltz che, se da un lato ricostruisce l’atmosfera in cui i radiodiscorsi e le loro conseguenze presero corpo, dall’altro ci invita, per capirli, a considerarli “fuori dal tempo”.
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